IL FILM SU SAN LEOPOLDO

Scritto da Padre Giovanni on .

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Dal 27 settembre, a partire dalle sale cinematografiche dell’Acec

(orari del cinema 'Mpx' di Padova >)

 

SULLE MIE SPALLE (On my shoulders)

Regia di Antonello Belluco
Anno: 2020
Genere: Drammatico, Storico
Nazionalità: Italia
Protagonisti / interpreti: Paolo De Vita, Taryn Power, Fabrizio Romagnoli, Giancarlo Previati, Diego DeFrancesco, Beatrice Sabaini, Alessandra Facciolo Froio

  

SINOSSI

Le storie di due famiglie e alcuni personaggi di spicco della città di Padova (persone realmente esistite le cui vite sono state rigorosamente documentate) che attraversano la tragedia del primo conflitto mondiale e proseguono, nei difficilissimi anni del dopoguerra, affrontando piccoli e grandi sacrifici e fronteggiando i grandi dolori della vita proprio grazie all’aiuto di padre Leopoldo. La famiglia Benussi vede il suo primogenito Andrea, interventista e volontario, contro il volere del padre scatenando tensioni familiari che si trascineranno per anni. La famiglia del dottor Guido Filangeri vede invece la giovane figlia Diletta impegnata nel sostenere il padre vedovo che perde l’unico figlio in guerra. Andrea e Diletta si incontreranno quando Andrea intraprenderà una coraggiosa avventura commerciale (la creazione di un’impresa produttrice di componenti per le prime radio). Il loro rapporto, tra alti e bassi, sempre in bilico, si rafforzerà grazie alla figura di padre Leopoldo che porterà la giovane coppia a ritrovare una serenità impensata dopo un evento drammatico che potrebbe distruggere le loro vite ed il loro amore.

 

VALUTAZIONE

La forza del perdono. Un uomo mite ed esile, all'apparenza fragile e inerme, rivestito del saio, a piedi scalzi, trasmette una forza inimmaginabile in una delle ore più buie della storia. Antonello Belluco racconta con passione la straordinaria vicenda di padre Leopoldo Mandic, santo della misericordia, dalla fede invincibile. Questo film è un messaggio di speranza, un invito alla confidenza e alla riconciliazione, imparando a riconoscere le tracce della presenza di Dio tra le pieghe e la piaghe della vita.   - don Alessio Graziani (ACEC Sdc triveneta)

 

INTERVISTA AL REGISTA

Da dove viene la tua passione e l’affetto per San Leopoldo?

Abitavo in via Cappuccini a Padova. A pochi metri c'era il convento. Mia nonna, slovena, era molto legata a padre Leopoldo. Le visite nel convento erano consuete. La mia passione era gettare una monetina in quel pozzo del 1500 inglobato all'interno della struttura conventuale. E' stata una conoscenza familiare, se vogliamo anche logistica ma che comunque è stata sempre presente nel corso della mia infanzia.

Il film è una storia vera: come ti sei imbattuto in essa?

Stavo ultimando il film Il Segreto di Italia. Non so perché ma in quei giorni, era gennaio del 2013, avevo in mente padre Leopoldo. Dopo il film su sant'Antonio mi si era ventilata la possibilità di dedicare una storia anche a lui. La vedevo difficile dato che, a differenza di sant'Antonio, Leopoldo aveva speso gran parte della sua vita in confessionale. Quindi… come fare ? Dopo qualche giorno fui costantemente preso da questo mio nuovo pensiero. Caso della vita vuole che mi ritrovai nella casa del mio amico Lorenzo il quale, avendo traslocato, mi disse che voleva liberarsi di molti libri e mi offrì l'opportunità di tenermeli o di scegliere quali potevano essere di mio interesse. Chiamalo caso, coincidenza, destino o “Voluntas Dei” che mi ritrovai tra le mani un libro rieditato nei primi anni settanta con la prima edizione avvenuta poco dopo la morte di padre Leopoldo Mandic. E qui trovai il cardine del tutto.

Le location del film: dove hai girato?

Ho cercato e realizzato le riprese sui veri luoghi frequentati da padre Leopoldo. Addirittura i frati della Basilica del Santo mi diedero il calice e i paramenti sacri che lui indossava per officiare quotidianamente messa in una di quelle otto cappelline dietro all'Altar Maggiore, cappellina dedicata a san Leopoldo patrono d'Austria. Così la sua celletta nella quale confessava, l'Università, le piazze di Padova, l'Hotel Trieste Victoria Quartier Generale di Armando Diaz, le trincee dell'Altopiano di Asiago…

Quale volto di San Leopoldo hai deciso di portare all’attenzione del pubblico?

Quello del francescanesimo. La gioia oltre la fede, la carità e la speranza..

“Sulle mie spalle” è un film drammatico, ma Leopoldo porta sempre una nota di gioia nelle sequenze dove è protagonista. E’ il conforto che ci attende dalla visione del tuo film?

Più che conforto ho cercato di mettere in rilievo la speranza. Quella che tutti cercano quotidianamente. Quella che ci accompagna nella vita e non ci fa sentire soli. Quella che, solo davanti a noi stessi, riusciamo a trovare, finalmente.

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