La Chiesa riconosce la santità di padre Leopoldo
La storia attorno a padre Leopoldo aveva già esercitato una potente attrazione, che esplose inaspettatamente proprio ai funerali (1 agosto 1942), nonostante il clima di guerra.
La devozione a padre Leopoldo Mandić si diffuse rapidamente in Italia, nei Paesi slavi balcanici – Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Montenegro – e in altre parti del mondo. Si susseguirono pellegrinaggi alla sua stanza-confessionale e alla sua tomba. Gli attestati di venerazione e le testimonianze di grazie ricevute furono registrate dal periodico Bollettino francescano, divenuto più tardi Portavoce di san Leopoldo Mandić.
In considerazione di un così vasto movimento di devozione attorno a padre Leopoldo e della fama delle sue virtù, che andava continuamente diffondendosi, la curia vescovile di Padova già il 16 gennaio 1946 aprì il Processo informativo diocesano allo scopo di raccogliere le testimonianze sulle virtù e la fama di santità del Servo di Dio.
Tale fase istruttoria, durata sei anni, si chiuse il 20 marzo 1952.
Il 14 settembre 1963, si tenne a Padova la solenne apertura del Processo apostolico, che si concluse felicemente il 12 maggio 1966. Il 1º marzo 1974 fu emanato il decreto sulla eroicità delle virtù del Servo di Dio padre Leopoldo, e il 12 febbraio 1976 seguì il decreto sui miracoli attribuiti alla sua intercessione.
La beatificazione del cappuccino di Padova era ormai prossima.